di Daniele Roncarà e Giulia Lupoi
L’uso di un nome o di un marchio altrui - in particolare quando effettuato ad opera di una società, di un imprenditore o comunque anche per finalità commerciali - presuppone nella generalità dei casi il consenso del terzo a cui quel nome o quel marchio appartiene o dei suoi eventuali aventi causa. Ma questo consenso è necessario anche quando i nomi o i marchi di terzi vengono utilizzati dalle aziende o dai professionisti per raccontare la propria storia imprenditoriale o per dare evidenza del proprio background professionale?