di Claudia Dierna
La questione della registrabilità del segno «Il boss dei panini» e della sua confondibilità con il marchio anteriore «Boss» della società tedesca “HUGO BOSS”, dopo essere stata esaminata dall'UIBM e dalla Commissione Ricorsi, è infine approdata in Cassazione. La Suprema Corte è stata chiamata a rivisitare la decisione della Commissione Ricorsi, nella parte in cui questa ha evidenziato la debolezza del marchio anteriore, scaturente, a suo dire, dal fatto che il termine boss è «ormai invalso nell'uso quotidiano nella lingua italiana», con la conseguenza di non poter essere oggetto di monopolio. Ai fini dell'attribuzione della connotazione "forte" al marchio «Boss» hanno avuto un ruolo decisivo la natura patronimica e l'incontestata notorietà dello stesso.








